Nets vs Cavs: le pagelle

La serie nera dei Nets ha toccato quota 7 con la sconfitta di ieri notte in casa contro i Cleveland Cavaliers.

Andiamo a scoprire se c’è qualcosa da salvare nella partita di Brooklyn, con le pagelle realizzate dal nostro Simone Parisi.

 

D’Angelo Russell: voto 7.5

Segna con continuità nel primo (12 punti) e nel terzo quarto (14 punti), ma nel finale di partita non riesce a incidere così tanto da ribaltare il match. A fine partita totalizza 30 punti, ma gli servono 31 tiri per ottenere tale bottino (FG 41.9%). Con la mancanza di LeVert ed Harris e il letargo ormai cronico di Crabbe è l’unico terminale offensivo credibile della manovra dei Nets. Il problema ovviamente non è lui, ma come point guard deve trovare un miglior equilibrio nella selezione dei tiri per far girare meglio ANCHE la squadra e non solo sè stesso. In difesa è sempre molto reattivo con le mani per rubare palla (2), ma la difesa uscendo dai blocchi continua ad essere il suo difetto maggiore. Leader nel deserto.

 

Spencer Dinwiddie: voto 6.5

Che l’affiatamento con Russell non sia dei migliori ormai è abbastanza noto, anche perchè entrambi preferiscono giocare con il pallone “in mano”. Inoltre la partenza nel quintetto titolare di Spencer indebolisce la panchina dei Nets, privata del suo leader assoluto in termini di capacità offensiva. Al termine della gara la second unit di Cleveland avrà un differenziale di + 11 rispetto a quella di Brooklyn. 18 punti (FG 6/14), 4 assist e 3 rimbalzi non rappresentano una cattiva prestazione, ma a tratti il suo apporto offensivo è discontinuo in campo. Nell’ultima azione difensiva, che costa la partita ai Nets, il suo aiuto in difesa su Burk non è esattamente allo stato dell’arte. Non ha fortuna neanche in attacco, quando il suo tiro finale a 3 secondi del termine non tocca neanche il ferro. Meglio quando entra dalla panchina.

 

Allen Crabbe: voto 4

In 32 minuti di gioco combina davvero poco in attacco, segnando 5 punti con una percentuale dal campo di 1/7 (FG 14%). Dalla linea dei tre punti non va tanto meglio (1/5). In difesa cattura 8 rimbalzi, ma nell’ultima azione rimane inchiodato nel blocco che permette a Alec Burks di schiaccare il canestro della vittoria. Magari nel corso del campionato migliorerà, ma per adesso la sua stagione è a dir poco deludente. Vino annacquato.

 

Rondae Hollis-Jefferson: voto 4

Una prestazione davvero incolore quella di RHJ, che non riesce ad essere mai un fattore determinante nè in attacco nè in difesa. Sbaglia anche parecchi tiri liberi (2/6) che in una sconfitta di soli due punti pesano tantissimo. Atkinson, estenuato dallo scarso rendimento, lo spedisce in panchina per tutta la durata dell’ultimo quarto sostituendolo con Rodions Kurucs, e per poco non azzecca la mossa del secolo. In 22 minuti totalizza 4 punti e 5 rimbalzi, con un 1/7 al tiro (FG 14%). Irriconoscibile.

 

Jarrett Allen: voto 5

Si trova contro la matricola Tristan Thompson, e perde ampiamente il duello, specialmente alla voce rimbalzi, totalizzandone solo 3 contro i 14 del centro dei Cavs. In difesa cerca troppo spesso la stoppata, tralasciando una difesa più di gambe che di braccia. Anche il posizionamento a rimbalzo è discutibile, trovandosi troppo spesso proprio sotto al canestro. In quella posizione l’unico rimbalzo che si può trovare è quello inutile quando il pallone entra nel canestro. In attacco va meglio, realizzando 9 punti e anche un canestro dalla lunga distanza. Complessivamente però la sua prova è insufficiente. Taglia(to) fuori.

 

Demarre Carroll: voto 4

Decisamente una giornata no per Carroll, che fatica terribilmente a trovare la via del canestro. A fine partita saranno solo 4 i punti, con una percentuale di tiri provati/realizzati davvero imbarazzante (1/7). Peggio ancora le statistiche dalla lunga distanza (0/4). Disastroso.

 

Jared Dudley: voto 4.5

Dopo essere stato titolare per le prime venti partite, si ritrova ormai ai margini della rotazione, anche quando Rondae Hollis-Jefferson stenta a trovare il giusto feeling con il campo. 3 punti in poco più di 17 minuti per il veterano dei Nets. Marginale.

 

Shabazz Napier: voto 6.5

Parte forte nei primi due quarti il folletto dei Nets, siglando 8 punti in appena 11 minuti di gioco. Non trova la mano dalla lunga distanza (0/3), ma è anche vero che Atkinson gli concede pochissimi minuti nella seconda parte del match. Alla fine chiude la sua partita in maniera onesta con 10 punti, 2 assist e 4 rimbalzi. Propositivo.

 

Ed Davis: voto 5.5

In attacco combina poco (2 punti), ma a differenza del suo compagno di squadra Jarrett Allen lotta sotto entrambi i tabelloni, conquistando a fine gara 10 rimbalzi in appena 15 minuti di utilizzo, meno della metà del tempo giocato da Big J. Con qualche canestro in più avrebbe meritato la sufficienza piena. Rimbalzista d’elite.

 

Rodions Kurucs: voto 8

Ma tu guarda cosa ti combina il giovane lettone: per tre quarti di gioco non vede mai il campo, poi Atkinson lo manda dentro negli ultimi 12 minuti quasi per disperazione, e Rodi inizia a guidare una rimonta che sembra impossibile, contagiando positivamente tutta la squadra con la sua esuberanza. La matricola vola sulle ali dell’incoscienza cestistica e intercetta palloni (1), segna a canestro (12 punti), conquista rimbalzi in attacco (2) e in difesa (2). Tutto questo in soli 12 minuti. A fine partita è l’unico dei suoi che sorride nonostante la sconfitta, consapevole di aver lasciato un’ottima impressione nei tifosi e speriamo, anche nel coach. Più minuti per Rodi.

 

Kenny Atkinson: voto 4

A fine partita è costretto ad ammettere che Cleveland è stata la squadra migliore, e che ha meritato la vittoria. I Cavs, quelli senza Kevin Love, e che in trasferta avevano un record di una vittoria e dieci sconfitte. Va bene, ai Nets mancavano LeVert e Harris, ma Kenny sembra aver perso la bussola. Ormai i Nets giocano solo con le invenzioni di D’Angelo Russell, ma quando si spegne le soluzioni di gioco della squadra si sciolgono come neve al sole, anche perchè senza Joe Harris la squadra tira un disastroso 10 su 40 (25%)  dalla linea dei tre punti  La mossa di inserire Rodions Kurucs nell’ultimo quarto può essere vista come il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: il ragazzo ha giocato bene, ma forse non era il caso di farlo entrare prima, considerando il rendimento di Hollis-Jefferson, Jared Dudley e Demarre Carroll? I prossimi match sono tutt’altro che facili sulla carta (Thunder, Raptors), e la striscia di sconfitte consecutive rischia di allungarsi ulteriormente.

 

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