Termina con una pesante sconfitta la quarta ed ultima partita consecutiva in trasferta dei Brooklyn Nets, che difende male per 48 minuti contro la squadra dell’ex D’Angelo Russell.
Non cambia lo schieramento iniziale dei Nets, che prevede una lineup composta dai veterani James Harden, Kyrie Irving, Patty Mills, e dai rookie Kessler Edwards e Day’rone Sharpe. Non disponibili Kevin Durant, Nicolas Claxton (che dovrebbe tornare la prossima settimana), Joe Harris e David Duke Jr.
Minnesota deve fare a meno dei servizi di Patrick Beverly che è alle prese con una distorsione alla caviglia destra, ma per il resto coach Chris Finch può contare su tutto il roster.
Le due squadre si affrontano a viso aperto nei primi sei minuti del quarto iniziale, e sono i rispettivi attacchi a prevalere: se per i padroni di casa D’Angelo Russell appare in grande forma (10 punti), sul versante Nets si fanno notare le performance offensive di Patty Mills (7) e Kyrie Irving (6). L’equilibrio nel punteggio parziale è pressochè totale, con le due formazioni separate da un solo punto (21-20).
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— Brooklyn Nets (@BrooklynNets) January 24, 2022
La girandola di sostituzioni nella parte centrale e finale dei primi dodici minuti non inficiano il numero di canestri segnato da Minnesota e Brooklyn, mantenendo inalterato il divario nel punteggio che al suono della prima sirena lunga vede avanti i padroni di casa avanti di un una lunghezza. L’unica nota negativa per i Nets è lo zero nella casella punti di James Harden.
La difesa dei Nets prova a stringere i cordoni in avvio di secondo quarto aumentando l’intensità, ma il risultato è tutt’altro che incoraggiante, con Kessler Edwards che si macchia del terzo fallo nei primi minuti ed è costretto a sedersi in panchina. Minnesota entra in bonus ben prima del giro di boa del secondo periodo e ne approfitta per piazzare un break di 17-6 che spezza l’equilibrio regalando un vantaggio massimo di 15 punti ai Timberwolves. James Harden subisce spesso dei blitz difensivi che ne imbrigliano le abilità realizzative: il numero 13 bianconero appare visibilmente contrariato, tanto da rimediare anche un fallo tecnico per una spinta rifilata a Vanderbilt a gioco fermo.
Il rientro in campo di Kyrie Irving nelle fasi conclusive del secondo quarto non incide più di tanto sul risultato che, all’intervallo lungo, arride ancora a Minnesota, avanti su un comodo e rassicurante + 10.
Brooklyn non mostra nessun tipo di reazione in avvio di terzo quarto, con la squadra di Steve Nash che continua a segnare con una certa regolarità in attacco – specialmente con Irving e Mills – ma che non riesce a creare nessuno stop difensivo sulle scorribande di D’Angelo Russell e Anthony Edwards. I Timberwolves tornano così, senza neanche faticare più di tanto, sul + 15 (84-79).
Gli ospiti appaiono a corto di fiato e di idee, ma Irving e Mills provano a rilanciare le speranze bianconere guidando un break di 7-0 a cavallo tra la prima e la seconda parte del terzo periodo: lo svantaggio di Brooklyn scende così fino al – 7 (84-79), ma l’allungo degli ospiti è solamente un timido fuoco di paglia e viene vanificato dalla approssimativa gestione del pallone, dove un balbettante James Harden non contribuisce alla causa bianconera.
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Con James Harden a ricaricare le pile in panchina, l’attacco dei Nets continua ad appoggiarsi sulle conclusioni di Irving e Mills: Brooklyn arriva a toccare il – 4 (104-100) nei primi due miuti del quarto finale, ma una serie di decisioni arbitrali sfavorevoli agli ospiti – a cui si aggiunge anche l’uscita per sei falli di LaMarcus Aldridge – permette ai Timberwolves di ritrovare la fiducia perduta.
Steve Nash non sostituisce Aldridge con Sharpe, preferendo l’utilizzo di una small ball con James Johnson nel ruolo di centro: la strategia a conti fatti si rivela tutt’altro che azzeccata perchè consente a Karl-Anthony Towns – fino a quel momento tutt’altro che entusiasmante – di spadroneggiare in lungo e in largo con ben 13 punti nel quarto finale. Ad aggravare ulteriormente la situazione per i Nets ci pensa l’ex Taurean Prince che mette a segno un paio di triple dal peso specifico elevato.
A tre minuti dal termine, con uno svantaggio di 17 punti, l’allenatore di Brooklyn tira i remi in barca svuotando la panchina e concedendo un pò di garbage time ai giocatori meno utilizzati, che chiudono con il risultato finale di 136-125. Kyrie Irving mette a referto 30 punti, Mills 21, ma delude Harden che colleziona più turnover (6) che field goal realizzati (4).