Il primo derby è dei Nets che vincono 113-109 contro i Knicks

La prima battaglia per la supremazia della città di New York se l’aggiudicano i Brooklyn Nets che, dopo aver condotto con relativa tranquillità i primi tre quarti, superano in un finale thriller i rivali New York Knicks.

L’allenatore dei Nets – Kenny Atkinson – conferma in toto la stessa formazione utilizzata Giovedì nel match di apertura contro i Minnesota Timberwolves, formata da Kyrie Irving, Caris LeVert, Joe Harris, Taurean Prince, e Jarrett Allen.

Cambiano leggermente pelle invece i Knicks, che rispetto alla gara d’esordio persa con gli Spurs recuperano dal reparto infortunati il centro Mitchell Robinson, mentre promuovono in cabina di regia Elfrid Payton nel ruolo di point guard titolare, al fianco della matricola RJ Barrett.

 

Le fasi iniziali per primo quarto vedono i Nets sviluppare un ottimo gioco offensivo caratterizzato da una circolazione estremamente fluida del pallone e meno incentrato sulle azioni individuali dei primi violini rispetto alla prima uscita contro i Timberwolves. Irving trova immediatemnte il giusto equilibrio tra penetrazioni a canestro e assist per i compagni, con i Knicks che si trovano spesso costretti a fermarlo con le cattive. Dalla lunetta il numero 11 in maglia bianconera raccogliere un bottino personale di 6 punti

Gli ospiti procedono a corrente alternata in attacco, ma riescono a rimanere in scia con un paio di triple messe a segno da Kevin Knox. La prima svolta della partita arriva sul finale del primo quarto grazie ad una finalmente ritrovata sintonia tra Spencer Dinwiddie e DeAndre Jordan: i lob della guardia sono questa volta perfetti per il lungo numero 6, e grazie ad un combinato di 7 punti tra i due Brooklyn realizzano la prima run che gli consente di chiudere i primi 12 minuti con un +9 sul 32-23.

 

Il secondo quarto inizia esattamente nello stesso modo in cui era finito il primo, ossia con i Nets estremamente precisi in attacco grazie ai canestri di Dinwiddie e LeVert, che portano il vantaggio di Brooklyn fino al +14. Dopo un timeout chiamato da coach Fizdale i Knicks danno i primi segnali di riscossa, con un buon parziale di 7-0 che riporta New York sul -7 (30-37).

I Nets, nonostante l’assenza di Kyrie Irving dal campo nei primi minuti del secondo quarto, mantengono comunque il controllo del match soprattutto grazie alla buona performance di Rodions Kurucs, con il lettone capace di realizzare due triple consecutive. Il vantaggio di Brooklyn tocca quota massima sul +16, ma i Knicks riescono a rosicchiare gradualmente lo svantaggio grazie ad una performance di assoluto rilievo nei tiri dalla lunga distanza (3 pt FG 70%).

Il ritorno in campo di Kyrie Irving (15 punti nei primi due quarti) coincide con un nuovo allungo di Brooklyn che chiude all’intervallo con un vantaggio di 13 punti.

 

 

Nel terzo quarto lo spartito della partita non cambia, con Brooklyn che bombarda il canestro dei Knicks dalla lunga distanza con le triple di Taueran Prince, Joe Harris, Garrett Temple e David Nwaba (nel terzo tempo i Nets centrano 6 tiri su 7 dall’arco). I Knicks fanno quello che possono per rimanere in partita, ma il quinto fallo di Mitchell Robinson a metà del quarto non aiuta i newyorkesi nella rimonta.

Il terzo periodo è piuttosto frammentato per via dell’alto numero di falli commessi da entrambe le squadre che fanno sprofondare la partita nelle sabbie mobili dei tiri liberi dove New York riesce a ridurre leggermente lo svantaggio sul – 11.

 

I primi due minuti dell’ultimo periodo vedono i Knicks rientrare progressivamente in partita grazie alla specialità della serata della premiata ditta Knox e Trier: il tiro da 3 punti. Brooklyn inizia a mostrare qualche segno di cedimento dal punto di vista atletico, a cui si aggiunge la situazione precaria di falli della backcourt titolare, con sia Kyrie Irving che Caris LeVert gravati di 5 falli.

La partita, che sembrava ormai chiusa, si imbruttisce a causa dei frequenti falli e turnover, e come spesso accade, quando la partita diventa “brutta” a guadagnarne è la squadra con meno talento: i Nets perdono ritmo e falliscono 9 azioni su 10, mentre le triple a ripetizione di Wayne Ellington (rimasto inattivo in panchina nei primi 2 quarti) permettono ai suoi di realizzare un parziale di 15-2 che porta avanti di 3 lunghezze i Knicks sul 109-106 a poco più di un minuto dalla fine.

Nel momento più buio per i Nets riemerge il solito fattore Kyrie Irving, che prima realizza un canestro da 2 punti con un tiro dall’altezza della lunetta, seguito da una tripla decisiva in step back che riporta avanti i suoi di 2 punti sul 111-109.

Ai Knicks restano 20 secondi per tentare di trovare il pareggio o il sorpasso con l’ultima azione, ma Julius Randle si complica la vita tentando una virata complicata sotto canestro su Jarrett Allen: il pallone carambola per ultimo sul giocatore in maglia bianca, regalando così un nuovo possesso per Brooklyn che sigilla la vittoria sul 113-109 grazie ai tiri liberi di Spencer Dinwiddie che non si fa sopraffare dalle emozioni alla lunetta come era successo a Jarrett Allen nella partita di esordio. Kyrie Irving, MVP della partita, chiude con 26 punti e 5 assist. Ottima prestazione in uscita dalla panchina anche per Spencer Dinwiddie (20 punti, 5 assist).

New York si colora, per l’ennesima volta, di bianconero.

 

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