I Brooklyn Nets non riescono a bissare la buona prestazione offerta contro Portland e subiscono una pesantissima sconfitta in casa dei Phoenix Suns in una partita dal risultato mai in discussione.
Dopo un turno di stop Brooklyn recupera dall’infermeria DeAndre Jordan che si accomoda inizialmente in panchina, con coach Kenny Atkinson che ripropone il quintetto titolare abituale composto da Kyrie Irving, Caris LeVert, Joe Harris, Taurean Prince e Jarrett Allen.
Monty Williams, head coach di Phoenix, risponde con una formazione iniziale formata da Ricky Rubio, Devin Booker, Kelly Oubre JR, Dario Saric e Aron Baynes.
La partenza di Phoenix ad inizio di primo quarto è bruciante: il centro Aron Baynes centra due triple e permette alla squadra di casa di scappare subito sul punteggio di 10-1. Coach Atkinson chiama prontamente un timeout per cercare di fermare l’emorragia, ma i padroni di casa sono praticamente infallibili in attacco, tirando uno straordinario 10 su 11 dal campo, e un 4 su 5 dall’arco della linea dei 3 punti.
Brooklyn è in confusione totale, e la situazione si aggrava ulteriormente in difesa perchè Jarrett Allen commette tre falli (tutti per blocchi irregolari in attacco) ed è costretto a sedersi in panchina, rimpiazzato dal rientrante DeAndre Jordan. Atkinson non gradisce l’arbitraggio e si prende un tecnico per proteste, mentre la squadra scivola sul – 20 sul punteggio di 33-13.
Per i Nets sembra tutto perduto già nel primo quarto, ma la panchina bianconera guidata da un ispirato Spencer Dinwiddie produce un parziale di 17-4 a favore degli ospiti che riporta Brooklyn in linea di galleggiamento sul -7.
Nel secondo quarto continua lo splendido apporto della panchina dei Nets, con Garrett Temple che piazza due triple pesanti, mentre DeAndre Jordan domina sotto il tabellone collezionando 9 rimbalzi in appena 9 minuti di gioco. Il break di 8-0 degli ospiti permette a Brooklyn di stabilizzare il match portandosi a due sole lunghezze dai Suns.
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Nel finale del secondo quarto Phoenix deve rinunciare ad Aron Baynes gravato di 3 falli, ma paradossalmente l’uscita dal campo del centro titolare dei Suns coincide con il miglior momento per i padroni di casa che piazzano un parziale di 12-0 grazie ai canestri di Booker, Rubio e Oubre Jr, riportandosi così saldamente in vantaggio sul punteggio di 68-50. Brooklyn ricomincia a mostrare crepe nella gestione del pallone in attacco con tre turnover in rapida successione, chiudendo in evidente affanno nella parte conclusiva del periodo.
Spencer Dinwiddie è il miglior marcatore dei Nets all’intervallo, l’unico ad andare in doppia cifra (10 punti), mentre per i Suns brillano le prestazioni di Ricky Rubio (10 punti, 9 assist) e Kelly Oubre Jr. (16 punti)
Al rientro in campo i Nets provano un timido tentativo di rimonta con un parziale di 7-0, ma è un fuoco di paglia perchè i bianconeri non riescono a realizzare degli stop difensivi convincenti, permettendo così a Phoenix di tornare in vantaggio sul + 19 sul 78-59. Jarrett Allen aggrava ulteriormente la sua situazione falli, commettendo il quinto nei primi minuti del terzo quarto.
L’attacco bianconero torna velocemente in stato confusionale a metà del terzo quarto, non segnando neanche un canestro per tre lunghissimi minuti e concedendo così un nuovo massimo vantaggio ai padroni di casa (+24). L’unica cosa che funziona nell’attacco dei Nets è il gioco in pick n’roll di DeAndre Jordan (di gran lunga il migliore in campo tra i suoi), ma la difesa è agonizzante, colpita duro dalle giocate della backcourt arancio-viola formata da Rubio e Booker.
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Al termine del terzo quarto la “buca” in cui finiscono i Nets è profonda 26 punti.
Nell’ultimo periodo coach Atkinson manda dentro Nic Claxton, ma la mossa sembra dettata più dalla volontà di permettere alla matricola di acquisire esperienza, piuttosto che nella speranza di poter ribaltare il risultato. Il garbage time, che inizia dopo il terzo minuto, vede una rotazione di giocatori che porta in campo Theo Pinson, Rodions Kurucs e Dzanan Musa, con il passivo che aumenta fino al 138-112 finale.
Per i Nets bisogna registrare la prima partita non all’altezza di Kyrie Irving, apparso lontanissimo parente del giocatore apprezzato nelle precedenti 8 gare, mentre riemerge in tutta la sua criticità la problematica sulle palle perse con 18 turnover registrate a fine gara.