I Nets travolgono i Golden State Warriors: 129 – 88

I Brooklyn Nets offrono la più dominante performance della stagione contro i Golden State Warriors e aggiudicandosi una vittoria che contro la squadra di San Francisco mancava da ben cinque anni. Per Brooklyn è la quarta vittoria consecutiva tra le mura amiche del Barclays Center.

Nessuna novità nel quintetto di partenza scelto da Kenny Atkinson per i Nets, che ricalca fedelmente quello schierato nella partita vittoriosa contro i Phoenix Suns: dopo la performance di 29 punti Caris LeVert viene confermato in coppia con Spencer Dinwiddie per la backcourt bianconera, mentre il reparto delle ali prevede la presenza di Joe Harris e Taurean Prince. Confermato anche Jarrett Allen come centro.

Golden State ha il peggior record della lega (12-39) ma è reduce da due vittorie consecutive: per la prima volta D’Angelo Russell torna al Barclays Center da avversario, mentre il resto della lineup dei californiani è composta da Damion Lee, Draymond Green, Eric Paschall e Marquese Chriss.

 

Sono i Brooklyn Nets a guidare le danze nei primi minuti del quarto iniziale: la squadra di casa piazza un parziale di 13-0 che sorprende la formazione allenata da Steve Kerr. Harris, Prince e Dinwiddie vanno a segno dalla lunga distanza e fissano il punteggio sul 15-2 dopo quattro minuti.

I Golden State Warriors provano a riorganizzare le idee con un timeout, ma l’inerzia della partita continua ad essere favorevole ai Nets: questa volta a brillare non è Caris LeVert – gravato di due falli – ma è soprattutto Joe Harris (13 punti) a produrre il maggior apporto offensivo. D’Angelo Russell segna nove dei dieci punti complessivi dei Warriors, ma è troppo poco per ridurre le distanze nel punteggio (26-12).

Nel finale di quarto gli ospiti iniziano a mostrare segni di vita in attacco, ma in difesa continuano a soffrire terribilmente il gioco perimetrale dei Nets (7 su 13 dalla lunga distanza), capaci di chiudere con un season high di punti nei primi 12 minuti di gioco.

 

Lo spartito della partita non cambia neanche nella prima parte del secondo quarto, con i Nets che segnano con semplicità disarmante anche con la second unit (Jordan, Kurucs), aiutati anche dalla difesa a dir poco arrendevole dei Warriors.

Il vantaggio massimo dei padroni di casa tocca così il + 23 (54-31) dopo sei minuti, e rimane sostanzialmente inalterato fino all’intervallo che si chiude sul confortante punteggio di 68-47. I Nets dominano in attacco tirando il 49% dal campo e il 42.9% dall’arco dei tre punti. Joe Harris è il top scorer per Brooklyn con 15 punti, seguito da Caris LeVert (13) e Spencer Dinwiddie (8).

 

In genere nell’intervallo lungo le squadre indietro nel punteggio riescono a trarre qualche forma di beneficio, ma Golden State continua a imbarcare acqua, andando sotto fino al – 36, con Caris LeVert grande protagonista in attacco, coadiuvato anche da un ottimo Garrett Temple.

 

Gli ultimi dodici minuti di orologio, con la partita già in cassaforte, permettono a coach Kenny Atkinson di effettuare delle rotazioni da G-League, inserendo in campo contemporaneamente Chriss Chiozza, Theo Pinson, Jeremiah Martin e Dzanan Musa.

L’attacco di questi “Long Island” Nets continua comunque a produrre canestri a profusione, fissando il risultato finale sul 129-88: una vittoria di oltre 40 punti di scarto (in tutta la storia dei Nets in passato era successo solo altre 9 volte)

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