I BIG 3 dei Brooklyn Nets – alla loro settima uscita contemporaneamente in campo – offrono una prestazione di classe purissima al Chase Center di San Francisco, consentendo così alla squadra bianconera di ottenere una facile vittoria contro i Golden State Warriors.
Steve Nash recupera finalmente Kevin Durant che – complice l’assenza di DeAndre Jordan – per la prima volta in stagione va a ricoprire il ruolo di stretch 5. Completano lo schieramento “small ball” Kyrie Irving, James Harden, Bruce Brown, e Joe Harris.
Golden State è in striscia positiva da due giornate ed ha un record complessivo (14 vittorie e 12 sconfitte) molto simile a quello dei Nets: Steve Kerr propone una lineup piccola e senza un centro di ruolo proprio come quella schierata dagli avversari composta da Stephen Curry, Kelly Oubre Jr, Andrew Wiggins, Juan Toscano-Anderson, e Draymond Green.
L’avvio della gara è piuttosto equilibrato, con Brooklyn che trova la maggior parte dei punti grazie all’apporto di Bruce Brown, mentre Kevin Durant – probabilmente ancora arrugginito per la pausa forzata nelle precedenti quattro partite – fatica a trovare la via del canestro. Anche le altre due superstar dei Nets non brillano in attacco, anche grazie alla difesa estremamente mobile ed efficace dei padroni di casa. A metà del quarto comunque i bianconeri sono avanti di due lunghezze (16-14).
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La second unit dei Nets riesce a dare il primo strappo alla partita, realizzando negli ultimi tre minuti del primo quarto un parziale di 15-4 in proprio favore, costruito principalmente con tiri dalla lunga di distanza messi a segno da Landry Shamet, Jeff Green e Tyler Johnson. Così, alla fine dei primi dodici minuti di gioco, Brooklyn è al comando sul
Andrew Wiggins prova a guidare la rimonta per i padroni di casa in avvio di secondo quarto: con due triple consecutive messe a segno Golden State si riporta sotto fino al – 3, ma i Nets tornano subito a far male in attacco con le giocate di Joe Harris, Kevin Durant e Luwawu-Cabarrot che producono un nuovo importante break di 12-4 a metà del secondo quarto che porta Brooklyn sul primo vantaggio in doppia cifra (51-40).
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La squadra di Steve Nash continua ad aumentare il divario nel punteggio, approfittando cinicamente dell’infortunio occorso a Draymond Green e della giornata no di Steph Curry per ciò che riguarda i tiri dalla lunga distanza (un solo centro su sette tentativi). James Harden serve assist con una frequenza impressionante (ben 8 dopo due quarti gioco): a giovarne principalmente è Bruce Brown che chiude con 11 punti personali all’intervallo lungo, risultando così il miglior marcatore per Brooklyn (insieme a Kevin Durant). Anche la difesa dei Nets mostra dei segnali incoraggianti rispetto al passato, generando ben 7 palle perse.
Brooklyn parte forte anche nei primi minuti del terzo quarto, affondando ulteriormente il coltello nella carne viva della difesa giallo-blu grazie alle giocate di Joe Harris e Bruce Brown, lasciati troppo liberi dalla difesa dei padroni di casa, troppo impegnati a tentare di contenere i BIG 3 bianconeri. Dopo tre minuti di gioco il punteggio sorride ai Nets: 73-59.
Gli Warriors non sembrano assolutamente in grado di invertire il corso della partita: la difesa dei padroni di casa viene messa a ferro e fuoco da James Harden che dispensa passaggi vincenti a ripetizione.
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Una schiacciata di Kevin Durant a due minuti dalla fine del terzo periodo permette ai Nets di rompere il muro dei 100 punti, aspetto questo che psicologicamente mette la parola fine sull’incontro.
Steve Nash lascia in panchina Kyrie Irving e Kevin Durant nelle prime battute dell’ultimo quarto, lasciando allo scatenato James Harden il compito di guidare l’attacco dei bianconeri: “Il Barba” non sente troppo la mancanza delle altre due stelle, incantando gli spettatori con giocate come questa.
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Kyrie Irving e Kevin Durant tornano in campo a sei minuti dalla fine per completare il lavoro, ed è soprattutto la guardia numero 11 ad offrire il massimo contributo in attacco.
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La partita scivola via senza scossoni nel finale e diventa puro garbage time a tre minuti dalla fine, con Steve Kerr che alza definitivamente la bandiera bianca. Kyrie Irving chiude con 23 punti, ma sono i 16 assist di James Harden a brillare nella notte di San Francisco.