Dopo la rocambolesca sconfitta patita a Memphis, i Brooklyn Nets tornano al Barclays Center per affrontare gli Indiana Pacers, ancora a caccia del primo successo nella stagione.
Che la squadra allenata da Nate McMillian dovesse risentire ad inizio stagione dell’assenza di Victor Oladipo per l’infortunio al ginocchio era piuttosto prevedibile, ma di certo in pochi avrebbero scommesso su Indiana a secco di vittorie dopo tre gare. La gioiosa macchina da guerra difensiva gialloblu, terza nel difensive rating della scorsa stagione, si è clamorosamente inceppata nelle prime due uscite stagionali concedendo 119 punti e 110 punti rispettivamente ai Detroit Pistons e ai Cleveland Cavaliers, piazzandosi tra le peggiori 6 difese in percentuale di punti concessi sia all’interno che all’esterno dell’area. Una debacle su tutta linea, giustificabile solo in parte con la mancanza nel roster attuale di giocatori chiave come Thaddeus Young (ex Nets, da questa stagione in forza ai Chicago Bulls) e del già citato infortunato Victor Oladipo. Solamente nell’ultimo match – ancora contro i Pistons – la difesa è riuscita a tenere il punteggio avversario sotto i 100 punti (96 per la precisione), anche grazie alla promozione nel quintetto titolare della guardia Edmond Sumner, uno dei pochi raggi di sole nel reparto difensivo dei Pacers in questo avvio di stagione.
Al di sotto delle aspettative è risultato anche l’apporto della panchina, che nell’ultima partita è ammontato a soli 18 punti. Nonostante giocatori potenzialmente interessanti come Justin Holiday, T.J. Leaf e la matricola georgiana Goga Bitadze (selezionato con la 18° scelta nell’ultimo draft), nel confronto diretto tra le due second unit i Brooklyn Nets dovrebbero disporre di un discreto margine di vantaggio, a patto di ritrovare la verve realizzativa mostrata nella passata stagione che gli ha permesso quasi sempre di primeggiare negli scontri diretti contro le panchine avversarie.
Dove invece gli Indiana Pacers possono mettere in difficoltà i Nets è sicuramente nell’area pitturata grazie alla presenza di Myles Turner, centro di 2,11 mt e leader incontrastato nella classifica delle stoppate in NBA a partire dalla stagione 2015-2016. Quando il numero 33 di Indiana è in giornata è praticamente impossibile fermarlo, anche perchè è dotato di un arsenale offensivo piuttosto eterogeneo che gli permette di colpire sia in post basso di potenza ma anche da fuori dall’arco della linea dei 3 punti con una più che discreta precisione; in virtù di queste caratteristiche è probabile che coach Kenny Atkinson preferisca partire con Jarrett Allen nel quintetto titolare al posto del meno dinamico DeAndre Jordan.
Turner però non è l’unico lungo che i Nets devono temere, perchè i Pacers amano giocare per larghi tratti del match con un secondo centro: Domantas Sabonis, 23enne cestista lituano che di recente ha rinnovato il suo sodalizio con la franchigia per una cifra vicina agli 85 milioni di dollari (bonus compresi), a riprova di quanto la dirigenza di Indiana creda nelle qualità del lungo mancino. Dotato di una buona tecnica di tiro, Sabonis ha mostrato giocate offensive di primo livello migliorando le sue abilità balistiche nelle conclusioni dalla media e lunga distanza, mostrando però ancora qualche pecca difensiva dove, rimbalzi a parte, non può essere di certo definito un elite difensive stoppper. Tuttavia è indiscutibile che sia un giocatore perfettamente complementare a Myles Turner grazie ad una buona propensione per i passaggi smarcanti: una caratteristica questa che per molti esperti lo avvicina alle abilità di passatore di Nikola Jokic ; inoltre dall’alto della sua altezza di 2,11 mt può mettere in difficoltà parecchi giocatori nella posizione di power forward più piccoli di lui. Taurean Prince, probabile deputato alla sua marcatura, è avvisato.
Altre due potenziali minacce per la difesa dei Nets sono rappresentate da Malcolm Brogdon e T.J. Warren, i due principali nuovi acquisti per la stagione 2019-2020 dei Pacers che, se in giornata, sono capaci di una produzione offensiva di altissimo livello: l’ex guardia dei Milwaukee Bucks ha iniziato ottimamente la stagione realizzando una media di 22.3 punti a partita specialmente grazie alle sue accellerazioni a canestro; meno devastante finora l’impatto di Warren con la maglia gialloblu, ma l’ex giocatore dei Suns rimane uno scorer puro capace di infilare canestri a ripetizione se in ritmo, mentre sul fronte difensivo risulta essere un avversario duro da superare grazie ad un notevole wingspan.
Dopo un avvio di stagione non brillantissimo sia i Nets che i Pacers sono costretti a vincere questa partita per non perdere troppo terreno in classifica nella Eastern Conference: tra due squadre che attualmente non difendono per niente bene a livello collettivo c’è da scommettere che la vittoria finale dipenderà molto dalla capacità dei due team di dare continuità agli stop difensivi, vero e proprio punto debole nelle prime uscite.