Dopo la pesante sconfitta rimediata contro gli Indiana Pacers, questa notte al Barclays Center i Nets sono chiamati al pronto riscatto nel match che li vedrà opposti agli Charlotte Hornets.
Dopo l’addio consumatosi quest’estate tra la squadra della Carolina del Nord e il suo giocatore simbolo Kemba Walker, gli Hornets sono stati per molto tempo accreditati dagli addetti ai lavori come una delle squadra più deboli dell’intera lega. Eppure l’inizio di stagione del team allenato per il secondo anno da coach James Borrego – che in passato ha ricoperto il ruolo di assistente agli Orlando Magic guidati da Jacque Vaughn, ora assistant coach di Kenny Atkinson a Brooklyn – non è stato così catastrofico, registrando un record fatto di 6 vittorie e 8 sconfitte, con l’ultima partita persa Lunedì notte contro i Milwaukee Bucks che rappresenta attualmente la peggiore prestazione da un punto di vista numerico (132-96 il risultato).
Gli schemi di attacco degli Hornets, decisamente poco inclini al mid-range game, prevedono un ampio ricorso al tiro dalla lunga distanza, con una media di poco inferiore ai 36 tentativi a partita (sostanzialmente in linea con i valori medi espressi dai Nets), e con un tasso di realizzazione del 36.5% che permette a Charlotte di occupare l’ottavo posto nella classifica generale (di contro Brooklyn si trova solamente al 16° posto nel ranking con il 34.7%). La squadra di coach Kenny Atkinson dovrà dunque prestare la massima attenzione sulla difesa del perimetro contro un avversario estremamente temibile da fuori dell’arco dei 7,25 mt.
Ad inizio stagione molte delle speranze di rinascita della rinnovata franchigia di Micheal Jordan erano riposte in giocatori come Terry Rozier, Malik Monk, Miles Bridges e PJ Washington; ma se c’è un giocatore che sta facendo sognare quest’anno i fan di Charlotte questi è senz’altro Devonte’ Graham. La guardia selezionata nel Draft 2018 con la 34° scelta assoluta è cresciuta nella passata stagione all’ombra di Kemba Walker, e con l’addio della superstar in direzione Boston è subentrato prepotentemente negli schemi offensivi dei “calabroni” come miglior finalizzatore della squadra, totalizzando una media di 18.3 punti a partita con un 41.5% dall’arco dei 7,25 mt. Un rendimento questo che, se confermato durante l’intero campionato, lo porrebbe di diritto tra i candidati in lizza per il premio di Most Improved Player a fine stagione.
Il numero 4 degli Hornets, nonostante la giovane età, ha dimostrato di essere già un clutch player nel match vittorioso contro i New York Knicks al Madison Square Garden, con una bomba da tre a due secondi dallo scadere.
Se il reparto della backcourt degli Hornets può contare su alcuni giocatori con tanti punti nelle mani come Terry Rozier e Malik Monk, non lo stesso può dirsi per la qualità dei lunghi a disposizione di James Borrego, visto che l’unico centro di una certa caratura è rappresentato da Cody Zeller. Il ventisettenne nativo del Minnesota è sicuramente un ottimo screener negli schemi in pick n’ roll, e di sicuro in passato ha contribuito a creare le fortune offensive di Kemba Walker, ma di certo non può essere considerato un centro dominante a causa di una certa pigrizia difensiva e di una mano non troppo raffinata lontano dal ferro, sebbene nel corso dell’offseason abbia lavorato sulle conclusioni dalla lunga distanza. Tuttavia va ricordato che i Nets sono probabilmente la peggior difesa dell’intera NBA sui pick and roll, e dunque farebbero male a sottovalutare l’apporto in campo di un giocatore come Zeller, che tra le altre cose offre anche un certa intensità sotto i tabelloni: nei tredici match finora disputati il lungo degli Hornets ha garantito un apporto di 8.8 rimbalzi di media. Appaiono tuttavia meno solide le soluzioni di backup in uscita dalla panchina, con lo spagnolo Willie Hernangomez e Bismack Biyombo che non sembrano garantire sufficiente copertura nell’area pitturata.
Il recente ritorno nelle rotazioni del francese Nicolas Batum, bloccato per un mese da un infortunio ad una mano occorsogli nella prima gara di campionato contro i Chicago Bulls, dovrebbe fornire agli Hornets una maggiore profondità nel reparto delle ali, in cui spicca senza dubbio la promettente matricola del Kentucky P.J. Washington, capace di infilare 27 punti al suo debutto in NBA con 7 triple.
Una prerogativa degli Charlotte Hornets piuttosto ricorrente in questo avvio di campionato è stata quella di iniziare le gare in modo piuttosto lento in attacco, subendo spesso parziali pesanti dagli avversari nei primi due quarti, per poi “risorgere” nelle fasi conclusive del match. Starà ai Nets cercare di imporre fin da subito il dominio territoriale per poter aumentare le chance di conquistare nuovamente la vittoria tra le mura amiche del Barclays Center.