Focus sugli avversari: Atlanta Hawks

Il primo viaggio del mini road trip nella Easter Conference dei Brooklyn inizia questa notte sul campo dei fin’ora poco entusiasmanti Atlanta Hawks. La squadra allenata per il secondo anno consda Lloyd Pierce si era illusa ad inizio stagione con le prime due vittorie consecutive ottenute contro Detroit e Orlando, per poi sprofondare in un Novembre nero fatto costellato di prestazioni a tratti imbarazzanti.

 

Attualmente tutti i principali indicatori metrici segnalano gli Atlanta Hawks come una delle peggiori squadre attualmente nell’NBA: una serie impressionante di nove sconfitte consecutive nelle ultime  dieci gare interrotta solamente dalla (roboante) vittoria contro i malconci Golden State ottenuta nella giornata di ieri. Il problema principale per la franchigia allenata da Lloyd Pierce è di natura tipicamente difensiva: i falchi infatti sono il team che detiene il non esaltante record di maggior numero di rimbalzi offensivi concessi alle squadre avversarie, con almeno 10 rimbalzi catturati dai rivali sotto il canestro degli Hawks nelle ultime dodici partite. Ovviamente su tale scarso rendimento incide profondamente la squalifica di 25 gare per doping rimediata dal centro titolare John Collins, reo di aver assunto un ormone proibito per la crescita muscolare; nelle uniche cinque gare disputate quest’anno, Collins è risultato il miglior rimbalzista della squadra (8.8 di media quest’anno nelle uniche cinque gare disputate).

Va decisamente meglio – e non poteva essere altrimenti – la fase offensiva della squadra (107.6 punti media a partita), anche e soprattutto grazie alle performance stellari di Trae Young: la guardia numero 11 di Atlanta si è finalmente scrollata di dosso il “fantasma” di Luka Doncic e sta giocando con numeri da All Star, tra cui spiccano i 28.2 punti di media, a cui si aggiungono anche 8.3 assist a partita. Nella partita disputata la settimana scorsa contro gli Indiana Pacers la point guard ventunenne ha messo a segno il suo career high con una prestazione da 49 punti, impreziosita da otto centri dall’arco dei 7,25 metri.

 

 

L’infortunio alla spalla sinistra rimediato dalla lunga guardia tiratrice (nativa di New York) Kevin Huerter – che dovrà probabilmente attendere la fine di Dicembre prima di poter ritornare in campo –  ha ridotto ulteriormente la potenzialità offensive degli Hawks. Costretti a cercare altre fonti (che non siano Young) per alimentare l’attacco, Atlanta ha trovato un discreto contributo da Jabari Parker, eterna star incompiuta che ai tempi della travagliata militanza in casacca Milwaukee Bucks era stata spesso associata ai Brooklyn Nets in chiave mercato: l’ala grande ha fino ad ora una media di 16 punti a partita, ma sta faticando più del dovuto con le realizzazioni dalla linea dei tre punti (26.5%).

L’attiva e prolifica asse di mercato tra Brooklyn-Atlanta porta con sè anche un discreto carico di ex. Di certo questa notte ai padroni di casa mancherà Allen Crabbe, vecchia conoscenza dei Nets, ancora alle prese con un ginocchio che non sta dando pace all’ex numero 33 bianconero. Chi invece sarà sicuramente presente sul parquet della Philips Arena sarà Vince “Vinsanity” Carter, da ventidue stagioni nella lega NBA, ed indimenticabile stella dei New Jersey Nets dal 2004 al 2009: fargli chiudere la carriera quest’anno in maglia bianconera sarebbe stato un sogno per molti tifosi storici dei Nets, ma rivederlo in campo, seppur da avversario, sarà comunque altrettanto emozionante. Se per qualche strano ed ingiustificabile motivo non sapete chi è stato Vince Carter, ebbene…prendetevi 20 minuti del vostro tempo, ne varrà sicuramente la pena.

“Half Man, Half Amazing” ®

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