Dinwiddie e la dura legge dell’ex: i Mavs battono i Nets sulla sirena

Dopo una serie di quattro vittorie consecutive, i Brooklyn Nets cedono in casa battuti al fotofinish dai Dallas Mavericks di Luka Doncic e Spencer Dinwiddie.

Steve Nash effettua un solo cambiamento – peraltro obbligato – rispetto al quintetto titolare utilizzato il giorno precedente contro gli Orlando Magic, inserendo l’australiano Patty Mills al posto di Kyrie Irving. Sul fronte infortuni ancora niente da fare per Seth Curry, bloccato dal problema alla caviglia (ma potrebbe rientrare nel prossimo match contro i Trail Blazers), così come per LaMarcus Aldridge (la cui condizione fisica generale verrà rivalutata la prossima settimana), mentre tornano disponibili in panchina i due rookie Cam Thomas e Day’rone Sharpe.

I Dallas Mavericks allenati dall’ex leggenda dei Nets – Jason Kidd – sono uno dei team più caldi della Western Conference e si presentano al Barclays Center con una lineup formata da Luka Doncic, Spencer Dinwiddie, Jalen Brunson, Dorian Finney-Smith e Dwight Powell. Per gli ospiti si contano le assenze di Reggie Bullock, Marquese Chriss, Tim Hardway Jr e Theo Pinson.

Brooklyn parte in maniera decisamente convincente in attacco: sugli scudi, oltre al solito solidissimo Kevin Durant, è il centro Andre Drummond che nei primi sei minuti sul parquet mette a segno 8 punti e 9 rimbalzi, contribuendo alla creazione del primo vantaggio bianconero avanti sul + 5 (19-14). Le manovre offensive dei Mavericks passano tutte per le mani di Luka Doncic, che spesso e volentieri punisce la difesa dei padroni di casa dall’arco dei tre punti. Tuttavia lo sloveno non può fare nulla per fermare l’attacco dei Nets che continua a imperversare nella seconda parte del quarto con un mastodontico Kevin Durant: il gap tra le due squadre tocca quota 10 punti (30-20), per poi ridursi leggermente al suono della prima sirena lunga.

 

Entrambe le squadre iniziano il secondo quarto senza le rispettive superstar, ma il rendimento offensivo dei due team non viene esageramente danneggiato: Brooklyn trova in Goran Dragic il suo miglior marcatore con 14 punti in sei minuti, mentre Dallas ottiene un contributo corposo da Jalen Brunson. I Nets comunque riescono ad incrementare leggermente il vantaggio, che ritocca la doppia cifra dopo i primi quattro sei minuti (47-35).

Il pallino del gioco rimane nelle mani di Brooklyn per lunghi tratti, ma a riaprire la gara ci pensa Luka Doncic (24 punti complessivi all’intervallo), che a suon di triple rimette in carreggiata i Mavs che tornano sul – 2 (57-55) a tre minuti dalla pausa lunga. Durant viene raddoppiato sistematicamente dalla difesa degli ospiti, ed il numero 7 bianconero soffre la mancanza di spazi liberi totalizzando solamente 2 punti nell’intero secondo quarto (peraltro messi a segno dalla lunetta): Brooklyn comunque ha il merito di non consentire a Dallas di passare in vantaggio, chiudendo avanti di tre lunghezze dopo i primi ventiquattro minuti. I Nets pagano fino a questo momento una serata non proprio esaltante dall’arco dei tre punti con un 4 su 15 dalla lunga distanza.

 

La strategia difensiva dei Dallas Mavericks non cambia in avvio di terzo quarto: gli uomini di Jason Kidd continuano a raddoppiare sistematicamente Kevin Durant nel tentativo di limitarne la potenza di fuoco offensiva. KD è bravo comunque a non intestardirsi eccessivamente negli uno contro due,  cercando sempre il compagno libero meglio piazzato. Le distanze tra le squadre rimangono inalterate nei primi quattro minuti di gioco, ma progressivamente i Nets iniziano a risolvere in maniera proficua il rompicapo dei raddoppi, anche grazie al contributo di un ottimo comprimario come Bruce Brown che sfrutta al meglio tutti gli spazi concessigli dalla difesa ospite: Brooklyn rifila così un parziale di 9-0 nella fase conclusiva del terzo periodo che riconsegna ai bianconeri un vantaggio in doppia cifra sul punteggio di 84-72 a tre minuti dalla fine.

Luka Doncic fa quello che può per mantenere alta la produzione offensiva dei Mavs, ma il talentuoso numero 77 è davvero poco assistito dai suoi compagni, Spencer Dinwiddie in primis. I Nets, in piena fiducia e con l’inerzia tutta dalla loro parte, chiudono il terzo quarto sul + 12.

 

I Mavericks spingono al massimo nei primi minuti del quarto decisivo pur senza Doncic, intento a rifiatare in panchina: a vestire i panni del leader ci pensa l’ex Spencer Dinwiddie, fino a quel momento piuttosto avulso dal gioco offensivo degli ospiti. La cavalcata di Dallas è davvero impressionante e si materializza con un break di 15-2 che coglie alla sprovvista Durant e soci. A tre minuti dalla fine il risultato torna in perfetta parità sul 102-102, e per tutti i successivi possessi nessuna delle due squadre riesce a dare la spallata decisiva. Tutto si gioca negli ultimi sessanta secondi: prima Doncic trova un canestro di difficoltà estrema portando avanti i suoi di due punti, ma la risposta di Durant è immediata ed arriva dall’arco dei tre punti, rimandando Brooklyn avanti di un punto a 8 secondi dalla fine. L’ultimo possesso dei Mavericks è da manuale, con Doncic che attira il raddoppio di Claxton e Durant, lasciando aperto dalla linea dei tre punti Spencer Dinwiddie che, nonostante il tentativo di close-out di Dragic, indovina il buzzer beater che consegna la vittoria finale agli ospiti sul 113-111.

 

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