I Brooklyn Nets vincono nuovamente il derby di New York contro degli avversari ostici, capaci di tenere in bilico la partita fino agli ultimi secondi.
Recuperato il francese Timothe Luwawu-Cabarrot, gli unici indisponibili per Steve Nash sono i lungodegenti Kevin Durant, Blake Griffin e Spencer Dinwiddie. L’head coach bianconero alza leggermente il quintetto di partenza dei Nets con l’inserimento di Jeff Green al posto di Bruce Brown, nel tentativo di contrastare in maniera più efficace la frontcourt degli ospiti.
Nella prima parte di stagione i New York Knicks hanno superato le aspettative raggiungendo un record superiore al 50% grazie a 20 vittorie e 19 sconfitte che al momento valgono il settimo posto nella Eastern Conference, in piena zona Playoff. Sebbene priva di alcune pedine chiave come Derrick Rose, Elfrid Payton e Mitchell Robinson, la squadra allenata da Tom Thibodeau è reduce dalla bella vittoria esterna sul campo degli Oklahoma City Thunder e per l’occasione schiera uno starting five formato da Immanuel Quickley (alla prima da titolare nella sua carriera), RJ Barrett, Reggie Bullock; Julius Randle e Nerlens Noel.
L’avvio di primo quarto è tutto di marca Knicks, con gli ospiti che pungono con i tiri dalla lunga distanza (quattro centri sui primi sei tentativi) specialmente con Reggie Bullock. L’attacco di Brooklyn è sempre pericoloso, ma la squadra di Nash fatica non poco difensivamente, costringendo così Steve Nash a chiamare il primo timeout sul punteggio di 18-11 in favore dei Knicks.
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Jeff Green going HARD to the HOLE‼️ 😤
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Al rientro in campo dalla breve pausa, la risposta dei Nets è veemente: Kyrie Irving e James Harden assumono il controllo dell’attacco dei Nets che, nel giro di un minuto, assesta un parziale di 7-0 che riporta il punteggio in parità e – contemporaneamente – costringe l’allenatore dei Knicks a chiamare velocemente un contro-timeout.
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Nella fase centrale del primo del quarto le due squadre viaggiano appaiate nel punteggio, ma i punti sono generati in maniera piuttosto diversa: i Knicks si affidano alla buona vena dei tiratori dalla lunga distanza, mentre i Nets producono tantissimo nell’area pitturata (20 punti), specialmente grazie ad una prestazione maxi di Jeff Green, autore di 14 punti (FG 6/7).
I Nets dominano nei primi quattro minuti del secondo quarto: la second unit bianconera (Claxton, Brown, Johnson, Shamet) – comandata da un sontuoso James Harden – assesta un letale break di 10-0 che spinge i padroni di casa sul massimo vantaggio di 17 punti (49-32).
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Gli ospiti provano a rispondere al fuoco avversario con le giocate di Randle e Bullock, riportandosi sul – 10 (49-30), ma a metà del secondo quarto il rientro in campo di Irving e Green riconsegna a Brooklyn la massima potenza in attacco: i bianconeri si riportano nuovamente sul + 17 (61-44) a tre minuti dalla fine.
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Il cospicuo vantaggio dei Nets viene parzialmente limato dagli ospiti nel finale di secondo quarto – pur rimanendo in doppia cifra – anche a causa di qualche scelta offensiva azzardata di James Harden, che comunque chiude all’intervallo quasi in tripla doppia (11 punti, 10 assist, 7 rimbalzi). Soprendentemente Jeff Green festeggia il suo rientro nel quintetto titolare con 17 punti che gli valgono il titolo di top scorer a metà gara.
Brooklyn chiude i primi due quarti tirando con una sensazionale percentuale del 64% dal campo, contro appena il 37.5% degli ospiti.
Emmanuel Quickley ha un buon impatto per i Knicks nei primi minuti di terzo quarto, e con un paio di triple messe a segno favorisce la run di 9-2 che riporta i suoi sino allo svantaggio minimo del – 10 (74-64).
I Nets però possono contare su un facilitatore straordinario come James Harden, capace di trovare puntualmente i suoi compagni con degli assist perfetti.
Harden ➡️ Jordan
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La fase centrale del terzo periodo è segnata dalle magie di Kyrie Irving, che con il suo repertorio offensivo fa letteralmente impazzire la retroguardia dei Knicks, riportando nuovamente Brooklyn sul vantaggio massimo di 18 punti (94-76).
Well, can’t do much about that pic.twitter.com/8itofvmCda
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I Knicks sembrano una bestia ferita, apparentemente domata ma ancora capace di qualche attacco rabbioso: la squadra allenata da Tom Thibodeau prova a costruire la rimonta grazie ai canestri nel finale di Julius Randle che riportano gli ospiti sul – 12 alla vigilia dell’ultimo quarto.
Julius Randle e RJ Barrett mostrano i muscoli fin dalle prime battute del quarto finale, dimostrando che gli ospiti ci credono ancora: per la prima volta i Knicks riescono a scendere il deficit nel punteggio sotto la soglia psicologica della doppia-cifra, costringendo Steve Nash a chiamare timeout quando le distanze tra le due squadre sono di appena 4 punti sul 107-103 a quattro minuti dalla fine.
La palla inizia a scottare tra le mani dei giocatori dei Nets, e per questo motivo è Kyrie Irving che inizia a prendersi le maggiori responsabilità negli ultimi possessi: la guardia numero 11 bianconera è abile a costringere ad un elevato numero di falli i giocatori dei Knicks, aumentando così i viaggi in lunetta dei bianconeri.
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Un challenge vittorioso dei Knicks regala l’ultimo possesso agli ospiti sotto di tre punti, e con 5 secondi rimanenti sul cronometro di gioco, ma Julius Randle non sfrutta l’occasione d’oro commettendo infrazione di passi, regalando così la vittoria finale a Brooklyn con il punteggio finale di 117-112.
Is this a travel?
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Irving chiude con 34 punti, ma non è il solo a brillare nel derby: James Harden mette a segno la sua 10° tripla doppia in maglia Nets (21 punti, 15 assist, 15 rimbalzi), mentre Jeff Green totalizza 20 punti e 6 rimbalzi. Ai Knicks invece non bastano i 33 punti di un Julius Randle che esce dal Barclays Center su tutte le furie a causa dell’ultima chiamata arbitrale.