I Nets dominano i Lakers a Shenzhen con il punteggio di 91-77

A Shenzhen è andato in scena il secondo e ultimo match amichevole in territorio cinese tra i Brooklyn Nets e i Los Angeles Lakers, che ha visto ancora una volta imporsi la squadra allenata da Kenny Atkinson.

I Nets sono costretti a rinunciare a Kyrie Irving, ancora alle prese con i postumi dell’infortunio al volto rimediato nel primo match a Shangai, ma recuperano fin dall’inizio Caris LeVert che parte titolare insieme a Spencer Dinwiddie nel reparto guardie. Il quintetto bianconero è completato da Joe Harris, Rodions Kurucs e Jarrett Allen.

Brooklyn parte forte nei primi minuti di gioco piazzando subito un parziale di 7-0 guidato dai canestri di Kurucs e Allen, splendidamente innescato dagli assist di Caris LeVert e Joe Harris.

Dopo l’incoraggiante avvio Brooklyn si perde e ricomincia ad avere gli stessi problemi nellla gestione del pallone (5 turnover nei primi 5 minuti) già mostrati nel primo match di Giovedì a Shangai, consentendo così ai giallo-viola di rientrare prepotentemente in partita con una run di 11-0 guidata dai canestri pesanti di Lebron James e Anthony Davis.

Le rotazioni delle due squadre non riescono ad incidere per i rispettivi attacchi, con il punteggio del primo quarto che si chiude sul 20-19 in favore dei Nets.

 

Nel secondo periodo coach Kenny Atkinson gioca la carta Dzanan Musa, e il bosniaco ripaga offensivamente la scelta totalizzando 5 punti durante la sua permanenza sul parquet. Anche i Lakers hanno un buon contributo dalla panchina grazie all’ingresso in campo di Caldwell-Pope che permette ai suoi di andare sul massimo vantaggio di + 5 (30-25).

Nel miglior momento di Los Angeles la squadra californiana deve rinunciare ad Anthony Davis per un infortunio al pollice della mano destra; Brooklyn ne approfitta subito piazzando un letale parziale di 10-0 guidato da un incontenibile Caris LeVert scatenato anche dalla linea dei 3 punti, che fissa il punteggio all’intervallo lungo sul massimo vantaggio di + 11 per i bianconeri.

Il numero 22 dei Nets chiude il suo bottino personale nei primi due quarti con 15 punti, 3 rimbalzi e 2 assist, mentre DeAndre Jordan fa la voce grossa sotto canestro con 7 rimbalzi. Dall’altra parte la squadra allenata da Vogel accusa una performance decisamente scadente dalla lunga distanza (i Lakers tirano con il 20% da 3, contro il 39% dei Nets) e con il suo miglior uomo, LeBron James, limitato a soli 6 punti dalla difesa di Brooklyn.

 

 

Al rientro dagli spogliatoi i Nets presentano un quintetto formato da Spencer Dinwiddie, Caris LeVert, Joe Harris, Taurean Prince e Jarrett Allen, e la formazione allenata da Kenny Atkinson continua a macinare una buona pallacanestro, mantenendo a distanza gli avversari, che nonostante alcune buone giocate del lungo Javale McGee non riescono a ridurre lo svantaggio, anche perchè Brooklyn approfitta del bonus dei tiri liberi concessi dall’alto numero di falli accumulato dai californiani.

I Lakers fanno esordire Kostas Antetokounmpo, il frattelino del più famoso Giannis dei Milwaukee Bucks, che ha un buon impatto sul match totalizzando 6 punti e 1 palla rubata, ma i Nets non soffrono particolarmente in difesa, chiudendo così il terzo quarto con un rassicurante vantaggio di 9 punti.

 

Nell’ultimo quarto coach Kenny Atkinson si permette il lusso di schierare fin dai primi minuti la matricola Nicolas Claxton come centro al posto di DeAndre Jordan, e il numero 33 dei Nets mostra alcuni lampi del suo potenziale offensivo, prima schiacciando a canestro e poi realizzando una tripla nella susseguente azione.

I Lakers sventolano la bianca bianca della resa, relegando LeBron James e gli altri titolari alla panchina. Il prolungato garbage time permette ai Nets di far esordire anche i nuovi arrivi Deng Adel, Henry Ellenson e C.J. Williams, ma il risultato continua a sorridere per Brooklyn che chiude definitivamente il conto sul punteggio di 91-77.

MVP della partita Caris LeVert che chiude con 22 punti, 5 assist e 4 rimbalzi. Da rimarcare anche le prestazioni di Taurean Prince (14 punti, 4 rimbalzi) e DeAndre Jordan (11 rimbalzi, 4 punti).

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