Focus sugli avversari: Utah Jazz

I Brooklyn Nets sono chiamati questa notte al terzo impegno consecutivo in trasferta ad ovest contro i rinnovati Utah Jazz.

La prima cattiva notizia per la squadra allenata da Kenny Atkinson è che i Jazz stanno attraversando un ottimo momento di forma, e nonostante uno dei calendari considerati tra i più difficili in avvio stagione ha ottenuto un record complessivo di 7 vittorie e 3 sconfitte, condita da una striscia di 3 gare vinte consecutivamente, l’ultima delle quali ottenuta ieri contro i Golden State Warriors.

L’elevato rendimento della squadra allenata per il quinto anno consecutivo da Quin Snyder è frutto di una difesa estremamente solida, con i Jazz attualmente al primo posto in classifica per minor numero di punti concessi agli avversari con una media di 98.1 a partita (unica squadra a concedere meno di 100 punti insieme agli Orlando Magic). Una brutta gatta da pelare per i Nets, che stanotte dovranno fare a meno di Caris LeVert, uno dei migliori terminali offensivi per i bianconeri.

Per ciò che riguarda l’attacco i Jazz finora non hanno mai espresso completamente tutto il loro potenziale, anche a causa di una partenza piuttosto lenta del nuovo acquisto Mike Conley che nelle prime tre gare di inizio stagione ha avuto delle percentuali realizzative davvero basse (FG 20% con un 9/45 per i tiri dal campo, 3/20 dalla linea dei 3 punti). L’ex bandiera dei Memphis Grillies si è risvegliato contro i Los Angeles Clippers, dove ha trascinato i suoi alla vittoria con una prestazione di 29 punti, di cui 18 nel solo terzo quarto. Da quel momento in poi il contributo realizzativo di Conley è stato costante, con una media di 19 punti nelle successive tre partite contro squadre del calibro di Sixers, Bucks e Warriors.

Chi invece non ha avuto bisogno di scaldarsi sono stati Rudy Gobert e Donovan Mitchell: il centro francese di 2,08 mt. è uno dei principali artefici delle ottime performance difensive della squadra, e dopo appena 10 partite è già una macchina da doppia-doppia con 12.3 punti (con un field goal percentage pari al 65.6%, il migliore in assoluto) e 13.1 rimbalzi (attualmente il miglior 5° rimbalzista della lega).

Donovan “Spider” Mitchell, giunto al suo 3° anno tra i professionisti, ha consolidato il suo gioco offensivo soprattutto grazie ad un midrange jumper davvero efficace in attacco, che ha consentito alla guardia numero 45 di realizzare una media a partita di 24.6 punti. Valori offensivi questi che potrebbero crescere ulteriormente quando Mitchell farà maggior ricorso anche al tiro dalla lunga distanza: nelle prime 10 uscite stagionali la media di tentativi dall’arco dei 3 punti è piuttosto bassa (4.4 tiri a partita) per una mano estremamente educata come quella di Mitchell.

Il vero valore aggiunto quest’anno per gli Utah Jazz è una vecchia conoscenza dei Brooklyn Nets: l’arrivo di Bojan Bogdanovic è esattamente ciò di cui aveva bisogno la squadra per aumentare l’efficienza offensiva dal perimetro. Il contratto di quattro anni firmato quest’estate per una cifra complessiva di 74 milioni di dollari per il free agent è apparso eccessivo per molti addetti ai lavori, ma il giocatore croato sta ripagando il suo team con prestazioni di prim’ordine, basti pensare alla prestazione da 20 punti, 6 rimbalzi e 5 assist offerta contro i Sixers, con tanto di tripla “clutch” nel momento topico del match, oppure al buzzer beater che ha permesso ai suoi di battere i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo.

 

Le prestazioni complessive di Bogdanovic nelle prime 10 gare (20.7 punti con un 44.3% dalla linea dei 3 punti) hanno consegnato a coach Quin Snyder quel second scorer efficace e consistente di cui il team aveva disperatamente bisogno per alzare l’asticella delle ambizioni post season. L’unico difetto ancora presente nel gioco del croato è una certa tendenza alle palle perse (3 di media a partita) che si manifesta particolarmente nelle partenze in palleggio.

Punti deboli questi Utah Jazz sembrano davvero non averne, ad esclusione di una certa carenza di profondità della panchina depauperata dai gravi infortuni di Dante Exum, giocatore dotato di un esplosivo primo passo che da poco ha ricominciato ad allenarsi con la squadra dopo un intervento chirurgico al ginocchio destro, e del rimpianto ex Ed Davis, con il centro dei Nets nella passata stagione fermo almeno fino a Dicembre per la rottura del perone.

 

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