Ennesima brutta figura per i Nets, battuti in casa dagli Indiana Pacers

La crisi dei Brooklyn Nets è ormai ufficiale con la quinta sconfitta stagionale rimediata in casa contro gli Indiana Pacers.

I Nets recuperano due importanti tiratori dal perimetro come Seth Curry (al suo debutto stagionale) e Joe Harris – quest’ ultimo assente nell’ultima uscita contro i Dallas Mavericks, ma entrambi partono dalla panchina. Gli Indiana Pacers invece per l’occasione sono privi del loro centro titolare Myles Turner, a cui viene risparmiato il secondo match del back to back, rimpiazzato da Isaiah Jackson. Gli altri indisponibili per i gialloblu sono Aaron Nesmith e T.J. McConnell.

Brooklyn prova a giocare con un ritmo alto in avvio di primo quarto, con Ben Simmons che spinge il più possibile, pur con tutti i limiti della sua condizione attuale. I padroni di casa costruiscono il primo allungo sul 13-6 al giro di boa del primo periodo, con Claxton e O’Neale maggiori artefici in termini di punti. L’entrata in campo di Curry e Harris nella seconda parte del quarto è abbastanza positiva: specialmente quest’ultimo mette a segno un paio di buoni canestri, mentre Curry fatica leggermente nelle conclusioni dalla lunga distanza. Indiana riesce comunque a ricucire lo strappo nel finale, sospinta dai canestri di Haliburton.

Con Durant in panchina, i Nets producono un break di 10-0 che porta la firma di Patty Mills e Yuta Watanabe. Brooklyn tocca così il vantaggio massimo sul 36-26.

Gli Indiana Pacers però non si disuniscono, e al rientro dal timeout chiamato da coach Rick Carlisle la squadra ospite dapprima azzera lo svantaggio andando a segno con le triple di Hield, Mathurin e Halliburton, per poi piazzare un nuovo allungo (run 11-0) propiziato prevalentemente grazie ai canestri del rookie Bennedict Mathurin. I tiri dalla lunga distanza – di certo non un marchio di fabbrica di Brooklyn in questo periodo dell’anno – messi a segno da Irving e O’Neale nel finale di frazione, ridanno un pò di fiducia ai Nets: i bianconeri all’intervallo sono sotto di un solo punto, e considerando il limitato coinvolgimento di Kevin Durant nelle azioni offensive del primo tempo, è comunque un segnale non del tutto negativo.

 

Kyrie Irving appare intenzionato a far valere tutta la sua classe in avvio di terzo quarto, ma ad ogni canestro del numero 11 bianconero ne arriva uno contrario messo a segno da Haliburton, letteralmente scatenato dall’arco dei tre punti. La difesa di Brooklyn continua a mostrare delle falle enormi, sia nel perimetro che nel pitturato: Indiana riconosce immediatamente il momento di difficoltà dei padroni di casa e torna sul + 7 nella fase centrale di terzo periodo (89-82). Irving e Durant suonano la carica per i Nets negli ultimi minuti del quarto, rilanciando le speranze di rimonta fino al – 2.

Irving continua ad essere on fire e giustamente prova a caricarsi sulle spalle la maggior parte delle azioni offensive dei Nets. Il problema però è che la difesa collettiva degli uomini di Steve Nash continua ad essere a tratti imbarazzante tra errori di comunicazione e mancanza di cattiveria sotto i tabelloni. I gialloblù colpiscono a raffica dall’arco dei tre punti e realizzano un nuovo importante allungo che trasforma in doppia cifra il vantaggio (105-95). Brooklyn appare frustrata nel morale, e lo si percepisce nel linguaggio del corpo di Kevin Durant, estremamente nervoso con i compagni. Gli Indiana Pacers non devono fare altro che controllare in maniera piuttosto tranquilla i minuti finali del match che termina con il punteggio finale di 125-116. Kyrie Irving chiude con 35 punti,  ma la differenza – in negativo – è da imputare alla difesa dei Nets che concede ben 23 tiri dai 3 ai Pacers.

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