Brooklyn cade in casa contro Miami 93 a 106

I Nets non riescono a dare continuità di risultati al Barclays Center in questa fase iniziale della stagione, battuti nettamente dai Miami Heat di uno scatenato Bam Adebayo.

Per il match contro Miami i bianconeri sono privi di Nicolas Claxton, rimasto a casa per sintomi influenzati (non relativi al Covid): anche per questo motivo l’allenatore Steve Nash conferma lo stesso blocco iniziale del match precedente, formato da Harden, Harris, Durant, Brown e Griffin.

Sul fronte opposto, coach Erick Spoelstra si affida ai suoi uomini migliori schierando alla prima palla a due Kyle Lowry, Duncan Robinson, Jimmy Butler, P.J. Tucker e Bam Adebayo.

 

Le prime battute del primo quarto mostrano un certo equilibrio in campo, con entrambe le squadre che tirano con un 3/7 dal campo. Butler è il miglior marcatore dei suoi con 6 punti, mentre per Brooklyn i canestri arrivano da Harris e Griffin dalla lunga distanza. Al primo timeout gli Heat sono avanti di tre lunghezze sul parziale di 13-10, ma i Nets tornano in campo con la giusta mentalità dopo la breve pausa, assestando un parziale di 8-0 che rilancia al comando del match gli uomini di Steve Nash sul 18-15 in proprio favore.

James Harden continua a soffrire palesemente il cambio del regolamento nei falli, innervosendosi palesemente ad ogni errore commesso: Miami ne approfitta immediatamente per rifilare un break di 10-0 nella fase conclusiva del primo quarto, mostrando anche un notevole fisicità ai rimbalzi offensivi (ben 7 contro nessuno dei Nets). Al termine dei primi dodici minuti il tabellone elettronico recita 29-22 in favore degli Heat.

 

Anche senza Harden e Durant, Brooklyn prova a rifarsi sotto in avvio di secondo quarto: sospinta da un paio di canestri delle seconde linee Bembry e Millsap riduce momentaneamente lo svantaggio fino al – 4 (33-29). La reazione di Miami è però immediata e veemente, con gli uomini di Spoelstra che continuano a vincere la battaglia dei rimbalzi grazie al buon contributo di Dedmon in uscita dalla panchina. Il parziale di 8-0 in favore degli ospiti porta per la prima volta gli Heat sul vantaggio in doppia cifra (41-29).

I Nets hanno bisogno di una scossa per rientrare in partita, ed è James Harden a innescarla con una giocata da 4 punti che dà il via a una rimonta travolgente dei bianconeri (parziale di 22-8) che arrivano ad annullare completamente lo svantaggio, chiudendo addirittura avanti all’intervallo lungo con due punti di vantaggio.

 

Durant e Harris – con quest’ultimo che diventa il miglior realizzatore da tre punti nella storia dei Nets – segnano un paio di triple che mandano i bianconeri sul risultato parziale di 8, ma gli Heat non restano a guardare e rifilano un devastante controparziale di 14-0 che consente agli ospiti di tornare al comando sul 63-57.

La mazzata di Miami tramortisce per un attimo Brooklyn che sbanda vistosamente, seppur senza uscire mai completamente dalla gara: Harden e Durant tengono vive le speranze dei padroni di casa con delle fiammate in attacco, ma i bianconeri non riescono ad annullare completamente lo svantaggio che si assesta sull’81-74.

Con Kevin Durant a riposo nei primi minuti del primo quarto, Steve Nash inserisce Millsap per tentare di arginare lo strapotere di Adebayo nel pitturato, ma l’ex Nuggets fatica a trovare contromisure adeguate per fermare il centro degli Heat. Il coach di Brooklyn rimanda KD in campo per provare a invertire la tendenza, e il rientro in campo del numero 7 bianconero coincide con una run di 10-2 in favore dei Nets che riporta i Nets fino al – 3 (90-87).

Butler e soci avvertono il pericolo e ricominciano a giocare in maniera esemplare sia in attacco ma soprattutto in difesa, mettendo la museruola alle due superstar di Brooklyn. Il colpo di grazia degli Heat arriva nei 5 minuti conclusivi, concretizzandosi in un break di 14-2 che chiude definitivamente i conti. Miami esce così con la vittoria dal Barclays Center con il punteggio finale di 106-93.

Kevin Durant fa registrare per la quinta volta consecutiva una prestazione 25 + punti, ma non bastano a mascherare l’inferiorità dei bianconeri alla voce rimbalzi, aspetto dominato dalla squadra ospite (62 a 42).

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